Siamo dei privilegiati, io e miei colleghi di StartupItalia.
Dal giorno 1 la nostra azienda è stata impostata per essere una azienda totalmente digitale. Ciascuno ha il suo portatile, tutti siamo dotati di un account che ci mette a disposizione posta elettronica, Office 365, Slack, Trello, Asana, qualsiasi altro strumento sia necessario per il nostro lavoro. Se non c’è, dice la regola, se serve a finire e fare meglio il lavoro, allora ci facciamo in quattro per mettertelo a disposizione.
Dal giorno 1 in cui è iniziata questa indicibile confusione legata al Coronavirus, o Covid19 o CoV-SARS-2, siamo stati liberi di lavorare da casa, anzi ci è stato raccomandato di farlo: il nostro lavoro non ne avrebbe risentito, non era certo la prima volta che lavoravamo a distanza l’uno dall’altra.
A StartupItalia siamo avvantaggiati, perché predichiamo ogni santo giorno la trasformazione digitale: per una volta, poi, non lo facciamo solo a parole ma anche nei fatti. Non tutte le aziende sono così, e soprattutto non tutte le aziende che potrebbero hanno adottato lo stesso approccio. Tanto di cappello a David e a Luca, i due founder, e a tutto il team che ci ha messo in condizione di vivere così questo periodo assurdo sotto ogni aspetto.