Il tubo vizioso

Agcom inoltre, richiederà agli operatori di fare ogni sforzo necessario per contribuire alla gestione e superamento dello stato di emergenza, indicando alcune azioni ritenute rilevanti quali:

Cercare di assicurare nel più breve tempo possibile un aumento della banda media per cliente, su rete fissa, di almeno il 30%, ove tecnicamente possibile;

Compiere ogni sforzo, in caso di assenza di copertura con rete fissa NGA e su richiesta del condominio o del soggetto giuridico responsabile della sede per attivare, senza aggravio di costo fino al 30 giugno 2020, ogni possibile soluzione di accesso;

Raccomandare ai consumatori finali di utilizzare in casa prevalentemente gli accessi fissi (anche wi-fi) per non sovraccaricare la rete mobile;

Di ridurre o azzerare i contributi una tantum di attivazione di nuove linee fibra e da rame a fibra fino al 30 giugno 2020.

Comunicato stampa 18 marzo 2020
AGCOM: Coronavirus, decisioni in materia di rete, tlc e servizi postali

La scorsa settimana, improvvisamente, Agcom si è svegliata e ha invitato le telco a essere più attente agli interessi della loro clientela. Lo ha fatto alla luce di una emergenza di banda, ovvero la richiesta crescente di connettività arrivata improvvisamente da ogni distretto del paese (aree bianche comprese) in seguito all’emergenza Covid19 che ci ha costretto tutti in casa.

Anni passati a ignorare il problema del digital divide: poi improvvisamente si chiede di risolvere la situazione in un momento nel quale, peraltro, lo spostamento di persone e merci è più difficoltoso.

La cosa che fa più sorridere nel comunicato, comunque, è relativa alla “banda media per cliente”: aumentarla del 30 per cento, un numero che sembra buttato così lì a caso, è un concetto che non tiene conto che Internet è pur sempre un tubo. Quel tubo ha una sezione fissata sulla base dell’infrastruttura in campo, e non si può semplicemente decidere di aumentarne la portata perché è urgente: esattamente come un tubo, se si aumenta troppo la pressione quel tubo esplode.

Sul sottinteso riferimento a FWA e tecnologie WTTx, “ogni possibile soluzione di accesso”, ovvero quelle in cui il mobile supplisce alla mancanza cronica di investimenti in fibra e in particolare nei distretti cosiddetti “aree bianche”: beh, in questo caso c’è solo da sorridere. Le attuali offerte FWA sul mercato sono tutt’altro che banda larga.