Ufficio complicazioni affari semplici

Ho iniziato a usare Android 10 su diversi terminali, tra cui Pixel 3XL, Huawei P30 Pro (beta chiusa) e Oneplus 7 Pro (beta pubblica). Quindi lo sto usando “pulito”, pesantemente modificato come solo la EMUI sa fare, e molto smart come è di solito OxygenOS.

Quello che posso dire è che da qualche parte qualcuno si deve essere dimenticato che in tasca noi abbiamo qualcosa da usare al volo, un oggetto che deve essere (come diceva Steve) tutta Internet nel palmo della tua mano.

Invece quello che è successo con Android 10, figlio di questa crescente attenzione per la privacy e il controllo da parte dell’utente, è che il sistema continua a chiedermi ogni istante se voglio concedere accesso al GPS a quella determinata app sempre, solo quando la uso, mai, oppure segnalarmi che un’app consuma la batteria come prima faceva con la stessa insistenza solo la EMUI (anzi, nelle ultime versioni Huawei ha capito e l’ha resa meno invadente).

Ok, è bello avere il controllo.
Ma è difficile, se non impossibile, che l’utente medio capisca cosa sta facendo quando concede l’accesso al GPS solo a determinate condizioni a una specifica app. Pensateci: la casalinga di Voghera che dice all’app di navigazione sui mezzi pubblici “ok, solo quando ti uso!” e poi perde la fermata perché stava chattando su Facebook…

Mi fa piacere che ci sia un approccio più consapevole a come funziona il sistema operativo di uno smartphone: ma non si può derogare dal principio che deve essere lo sviluppatore a farsi carico della complessità, non riversarla addosso all’utente.

Per il resto Android 10 è molto gradevole, hanno migliorato molte cosine soprattutto per le notifiche. Ma è davvero noiosa questa sua continua ricerca di attenzione.

Diversamente like

Così come già avvenuto su Instagram, ora anche Facebook inizia a sperimentare un nuovo tipo di interfaccia in cui non è più visibile il numero di like.

Dice che lo fanno per combattere il bullismo.

A ‘sto punto eliminate pure il numero di amici e soprattutto di follower però, no?

Sono monotono

Trump racconta alla stampa quanto si è detto con Tim Cook a cena, durante un incontro privato.

(E già questo, va beh…)

Quello che dice Trump, riassumendo, è che Apple è preoccupata dei dazi doganali che la Casa Bianca vuole imporre sui beni prodotti in Cina e importati negli Stati Uniti: un 10 per cento di tasse in più che Apple dovrebbe pagare, mentre molti suoi altri concorrenti no. Come Samsung, che i terminali che vende negli Stati Uniti se li fa produrre in Corea o altrove: e dunque non pagherebbe i dazi punitivi.

Tutto questo per dire solamente che: le questioni di principio hanno le gambe molto corte. E la novità si somma alla notizia che anche Huawei riceverà una dispensa rispetto al suo famigerato bando: non è un bel momento per la politica estera di Trump.

La cosa giusta nel modo sbagliato (e viceversa)

Quindi WordPress (Automattic) si compra Tumblr da Verizon. E promette di conservare il porn-ban puritano che ha impoverito la piattaforma.

L’unica cosa positiva è che pare WordPress abbia pagato Tumblr meno di 10 milioni.

Braccino

Fare un telefono da 1 fantastiliardo di dollari, con mille funzioni.

Far pagare l’adattatore usb-c a jack audio a parte.